Morte di Maria Ungureanu: Novità sul caso e un’intervista alla Criminologa Ursula Franco

Oggi doveva esserci l’udienza del riesame cui la Procura si era appellata dopo il rigetto, da parte del GIP Flavio Cusani, di due richieste di misura cautelare.
La causa del rinvio riguarda un difetto di notifica, udienza rinviata quindi al 30 marzo 2017
Una triste storia quella scritta sulle pagine della cronaca il 19 giugno 2016, quando una bambina, Maria Ungureanu, è stata trovata priva di vita nella piscina di un Resort nel comune di San Salvatore Telesino (BN).
Mesi di indagini, di novità, approfondimenti, dichiarazioni e soprattutto sete di giustizia. Abbiamo ospitato più volte i ragionamenti della criminologa Ursula Franco, la quale assiste la difesa dei fratelli Daniel e Cristina Ciocan, ad oggi iscritti nel registro degli indagati. Difesa formata dagli avvocati Salvatore Verrillo e Giuseppe Maturo.
Dall’altra parte, a rappresentare la famiglia della piccola Maria è l’avvocato Fabrizio Gallo, assistito dalla criminologa Roberta Bruzzone.

di Guglielmo Ferrazzano

Ursula Franco e Maria Ungureanu

Ursula Franco e Maria Ungureanu

Per il Corriere Caserta.it abbiamo nuovi approfondimenti della criminologa Franco che riportiamo di seguito:

1) Che cosa ha dedotto dalla lettura degli atti?

Riguardo al pedofilo molestatore, le risultanze delle analisi dei RIS escludono che possa trattarsi di Daniel Ciocan mentre forniscono una precisa via alternativa da seguire.
Per il resto, Daniel e Cristina non solo non si trovavano a San Salvatore Telesino mentre Maria moriva ma nulla, né impronte né DNA riferibili ai due fratelli, è stato repertato sugli abiti della Ungureanu né nel luogo dove la bambina è deceduta; allo stesso modo, nulla che possa far pensare ad un omicidio o che permetta di collegare la bambina ai fratelli Ciocan è stato repertato sulla loro auto.
La presenza di DNA di Daniel, mai definito sperma dai RIS, su un paio di pantaloncini di Maria è compatibile con una normale frequentazione e si tratta, con tutta probabilità, di sudore.
L’errore della procura è stato non solo ritenere che fosse stato commesso un omicidio ma anche indagare su soggetti che conoscevano a malapena la bambina e, invece, tralasciare di indagare su una delle famiglie più vicine alla vittima. Centinaia di ore di intercettazioni inutili hanno impegnato gli inquirenti quando una semplice analisi a tavolino dei fatti avrebbe condotto ad indagini ed intercettazioni mirate che avrebbero permesso di chiudere il caso in pochi giorni.

2) Riguardo al luogo in cui è morta Maria cosa può dirci?

È noto che il parco del resort dove è morta Maria fosse un luogo dove i bambini andavano a giocare, il proprietario del ristorante, Antonio Romano, nel cui giardino si trova la piscina, all’indomani della morte della Ungureanu, ha riferito ai giornalisti di aver notato un’apertura nella rete e che i bambini entravano per giocare.

L’area intorno alla piscina non ha alcuna delle caratteristiche tipiche di una scena del crimine né può ritenersi una seconda scena del crimine dove il corpo possa essere stato trasportato per uno staging (messinscena) in quanto l’esame medico legale ha accertato che Maria morì in quella piscina e non altrove.

Gli indumenti di Maria erano integri e vennero ritrovati appoggiati su una sedia a bordo piscina, questi dati ci confermano un denudamento volontario. La bambina si spogliò deliberatamente per fare un bagno e lo fece per rivestirsi con gli abiti asciutti.

Maria non solo si spogliò volontariamente ma lo fece in presenza di qualcuno di cui non si vergognava, chi se non una ragazzina di sesso femminile con la quale aveva da tempo confidenza. La Ungureanu non solo non si vergognava della sua compagna di giochi ma si fidava di lei, molto probabilmente perché era più grande e per questo motivo entrò in acqua, lo fece anche perché fu rassicurata sull’altezza dell’acqua della piscina che le permetteva di toccare tranne, purtroppo, nel punto in cui l’acqua le arrivava agli orifizi e proprio in quel punto il panico ebbe la meglio su di lei.

3) Quindi lei, come già detto in precedenza, è sicura che si sia trattato di incidente?

Dalle indagini non è emerso alcun movente che possa sostenere l’ipotesi omicidiaria e la causa di morte di Maria è compatibile con un incidente, la bambina è morta in seguito ad una asfissia da annegamento e sul cadavere non sono stati riscontrati segni riferibili ad una colluttazione ma solo alcuni reperti aspecifici (piccole ecchimosi ed escoriazioni) risalenti a tempi di produzione diversi facilmente rilevabili in bambini dell’età di Maria.

4) A che ora pensa sia morta la bambina?

Sulla base del contenuto gastrico presente al momento dell’autopsia, rappresentato da un panino che Maria aveva ingerito poco dopo le 20.00, i medici legali della procura hanno collocato l’orario della morte della Ungureanu nella forcella temporale che inizia dopo le 21.15 e termina alle 23.15, è però logico pensare che Maria, avendo 9 anni e sapendo di dover tornare a casa non sarebbe rimasta fuori tanto a lungo da morire quantomeno dopo le 22.00, a tal riguardo sia l’assenza di segni di violenza sul suo corpo che ci permette di escludere che la bambina sia stata trattenuta contro la sua volontà ed il fatto che gli abiti fossero asciutti o solo umidi induce a pensare che Maria sia stata a casa di qualcuno di cui si fidava mentre pioveva, pertanto, è probabile che Maria sia annegata tra le 21.30 circa e le 22.00, in un lasso di tempo, tra l’altro, in cui gli accessi principali al resort erano chiusi e la piscina era raggiungibile soltanto attraverso il varco nella rete di recinzione.

5) Con chi era Maria quella sera?

Dall’analisi delle testimonianze dei ragazzini del paese emergono due dati: quella sera Maria Ungureanu, dopo le 20.30, stava cercando sia Daniel Ciocan che un’altra persona, una ragazzina più grande di lei con cui spesso si intratteneva; dalle risultanze investigative si evince che Daniel non lo trovò perché dopo il suo ritorno a San Salvatore Telesino lui e sua sorella Cristina si fermarono dal vicino, Zio Francesco, e poi lasciarono insieme il paese alle 21.02, mentre è molto probabile che Maria, quella sera, abbia invece incontrato la ragazzina in questione che era rimasta a San Salvatore Telesino e che il padre di Maria, Marius Ungureanu, vide in paese dopo le 22.00; il fatto che Marius abbia incontrato l’amica di Maria a quell’ora, prima di tutto ci permette di escludere che la ragazzina fosse rimasta in casa e poi permette di inferire che l’annegamento della bambina, a quell’ora, era già avvenuto.