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IL GIORNALE POPOLARE: CARONIA – MI SENTO DEBOLE, CONFUSA, ALLE VOLTE VORREI SOLO SCAPPARE DA TUTTO. COSI E’ STATO.

Posted on 1 dicembre 2020 by malkehats

Il Giornale Popolare, Giuliano Rotondi, 14/09/2020

AL DI LÀ DELLE CONSIDERAZIONI DEI TECNICI E DEI CRIMINOLOGI NELLA LETTERA CHE VIVIANA SCRIVE AL PADRE LUIGINO È FORSE CONTENUTO IL MOVENTE DELLA TRAGEDIA. LA FUGA DAL MONDO MA SOPRATTUTTO DA SÉ STESSA RAPPRESENTA L’UNICA SOLUZIONE. E L’ULTIMA. 

Caronia – Ancora misteri e congetture sulla tragica fine di Viviana Parisi e Gioele Mondello. I familiari della donna rigettano l’ipotesi che Viviana possa aver ucciso il figlioletto e criticano duramente chi ha descritto la disk-jokey come una mentecatta. Semmai una donna in grande sofferenza psicologica, come si evince in una lettera accorata indirizzata al padre Luigino. 

In queste ore cruciali gli inquirenti stanno svolgendo ulteriori sopralluoghi sugli scenari interessati dal ritrovamento dei cadaveri di mamma e figlio mentre gli esperti nominati dalla Procura di Pattiprofondono tutte le energie necessarie per giungere alla verità senza alcun condizionamento, ovviamente.

Viviana e Gioele

Tre i punti cardine dell’inchiesta: lo studio approfondito della dinamica dell’incidente e dei danni fisicipresumibilmente causati dal sinistro a Viviana e Gioele, i fatti accaduti dopo l’incidente e la possibile causa della morte per entrambi i congiunti. E’ importante anche, ma forse non determinante, la verifica della presunta pianificazione della fuga da parte della donna prima del sinistro stradale in località Galleria Turdi.

Luigino Parisi padre di Viviana e il genero Daniele Mondello

Ma su questo ultimo particolare è interessante il parere di Ursula Franco, criminologa ed esperta di psicosi, che la professionista aveva azzardato tempo addietro e che confermerebbe ciò che poi in larga parte è avvenuto:

”…Quanto trapelato in merito alle condizioni psichiche della Parisi nei mesi precedenti – aveva detto la dottoressa Franco – e le dinamiche della scomparsa mi fanno pensare ad una “fuga senza meta” in un soggetto in difficoltà psichica (disturbo simil-psicotico, psicosi). Potrebbero essersi nascosti in un posto molto vicino al luogo dell’incidente. Personalmente esplorerei ciò che appare inaccessibile, inarrivabile, impraticabile. I casi di Elisa Lam, Noah Donohoe, Larry Ely Murillo-Moncada, Gaia Pope ed Elena Ceste provano che gli psicotici si nascondono…”.

Ursula Franco

In effetti i due congiunti sono stati ritrovati senza vita in zone impervie non distanti dal luogo dell’incidente stradale che ha coinvolto un mezzo dell’Anas. Ma c’è di più:”…È nella paranoia la chiave di un eventuale omicidio-suicidio – aggiungeva la criminologa – non nella crisi mistica o nella depressione. Viviana potrebbe aver ucciso Gioele perché riteneva che potessero toglierle la potestà genitoriale e non perché fosse in preda ad un delirio mistico. Viviana era in preda ad un delirio persecutorio e si era avvicinata alla fede, non era in preda ad un delirio mistico, viveva solo una crisi religiosa. Il delirio mistico è un delirio in cui il soggetto sperimenta un particolare, esclusivo e intimo rapporto con la divinità e in qualche modo ne entra a far parte, non è il caso della Parisi. Per spiegarsi la dinamica dei fatti è necessario tenere in considerazione il contenuto del suo delirio in quanto i comportamenti dei soggetti paranoici sono una conseguenza delle loro idee deliranti. Infine, se Viviana ha ucciso Gioele non l’ha fatto perché fosse depressa e non vedesse per sé e per il figlio un futuro, come nei casi di suicidio allargato, lo ha fatto in preda ad un convincimento paranoide. Detto ciò si può escludere che Viviana avesse tentato il suicidio in precedenza…”.

Viviana e il marito Daniele

In merito al decesso di Gioele per causa dell’incidente la stessa professionista, con largo anticipo, ne traccia un’ipotesi verosimile: ”…La presenza di sangue e/o materia cerebrale di Gioele in auto e sui resti di Viviana potrebbero confermare questa ipotesi – conclude Ursula Franco – aggiungo però che se Gioele avesse perso conoscenza e Viviana fosse stata in sé e non in preda ad un delirio persecutorio avrebbe comunque chiesto aiuto. Un familiare non è infatti in grado di “accettare” la morte di un proprio caro in pochi secondi e fa di tutto perché venga soccorso e rianimato. Pertanto la reazione della Parisi sarebbe stata diversa, solo la patologia psichica che la affliggeva, la psicosi, spiegherebbe la sua “fuga” nel caso Gioele fosse rimasto ferito…”. 

La famiglia di Viviana, per bocca della mamma Melania, del padre Luigino e del fratello Roberto, respingono al mittente certe accuse. Viviana si sarebbe affidata a Dio nel suo momento di maggiore disagio e chi si affida a Dio, ripete la famiglia, non può essere certo considerato un pazzo. Basti leggere una lettera della donna scritta al padre per rendersi conto del grave travaglio interiore che stava soffrendo Viviana prima dei tragici eventi dell’agosto scorso.

Quel maledetto traliccio

Una scrittura elementare da cui traspare un forte stato di disagio che sembra essere lenito, a volte, soltanto dalle persone a cui Viviana è legata da vincoli d’amore. Primo fra tutti il figlioletto. Poi il tarlo dell’oppressione si impadronisce di nuovo dell’anima di Viviana inducendola a fuggire da tutto e da tutti. Cosi è stato:

“…Caro papà, ieri, dopo che ci siamo sentiti sono andata in confusione. Mi sono sentita non bene dentro. Questo malessere che ho dentro spesso mi porta a parlare e a sfogarmi con le persone a cui voglio bene. Spesso mi succede, come ti ho detto, di avere paura di stare in ansia, di svegliarmi presto, di andare in bagno, di sentirmi inferiore ad altre persone e di essere stanca di essere giudicata. Ho avuto paura e ho preso dei medicinali come mi hanno prescritto i medici. Mi succede di stare bene con le persone a cui voglio bene e alle volte no. Vorrei stare da sola con me. Ho momenti, quando esco di casa, in cui mi sento bene altri no, ma se penso al mio dolce bambino divento forte come sono sempre stata. Ho sempre pensato a lui, ho fatto il mio dovere di mamma e casalinga, per seguirlo passo passo. È un periodo della mia vita che non mi sembra reale, voglio solo il bene per me e per le persone che mi circondano. Perché conosco l’amore e vorrei essere accompagnata solo dall’amore, che nella mia vita mi ha sempre circondata. Mi sento debole, confusa, alle volte vorrei solo scappare da tutto…“. 

La soluzione del caso, forse, è in queste ultime parole. Gli inquirenti stanno valutando ogni particolare con estrema attenzione. La svolta sembra essere sempre più vicina.

Pubblicato in Viviana Parisi e Gioele Mondello | Contrassegnato aosta morte per assideramento, arrestato michele buoninconti, autopsia elena ceste, avvocato Giuseppe Marazzita, buoninconti errore giudiziario, buoninconti innocente, causa morte elena ceste, cause errore giudiziario, consulente buoninconti, consulenti di parte, consulenti medico legali, convegno di criminologia, corte d'assise di asti michele buoninconti, criminologa buoninconti, criminologa consulente di Michele Buoninconti, criminologa michele buoninconti, Daniele Mondello, denudamento paradosso, denudamento parodosso ipotermi, dichiarazioni spontanee, dichiarazioni spontanee buoninconti, dichiarazioni spontanee michele buoninconti, elena ceste, elena ceste delirio persecutorio, elena ceste possibili scenari, elena ceste psicosi, elena ceste psicotica, elena ceste psychotic breakdown, Elena Ceste si è suicidata, elena ceste suicidio, errore giudiziario, Gioele Mondello, hide and die syndrome, hide and die syndrome hypotermia, intervista a il tempo consulente buoninconti, intervista a il tempo criminologa buoninconti, intervista a il tempo ursula franco, intervista consulente buoninconti, intervista criminologa buoninconti, letargo terminale ipotermia, lethal hypotermia, michele buoninconti, michele buoninconti innocente, michele buoninconti non colpevole, morte elena ceste, morte per assideramento, morte per assideramento elena ceste, morte per ipotermia, morte per ipotermia elena ceste, nascondersi e morire ipotermia, nascondersi ipotermia, Noah Donohoe Belfast, paradoxical disrobing, paradoxical disrobing hypotermia, paradoxical undressing, paradoxical undressing hypotermia, processo a Michele Buoninconti, Processo a Michele Buoninconti: il confronto in aula del 22 luglio, risultati autopsia elena ceste, scomparsa DJ, scomparsa madre e figlio, scomparsa Viviana Parisi, scomparsi Caronia Messina, sentenza Buoninconti, sentenza caso Ceste, Terminal burrowing behaviour, terminal burrowing Hypotermia, udienza processo michele buoninconti, ursula franco, ursula franco consulente asti, ursula franco consulente Buoninconti, ursula franco consulente criminologo, ursula franco consulente michele buoninconti, ursula franco criminologa, ursula franco elena ceste, ursula franco intervista, ursula franco michele buoninconti, Viviana Mondello

APPIAPOLIS, VIVIANA E GIOELE: INTERVISTA ALLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO

Posted on 29 agosto 2020 by malkehats
Appia Polis, 29 Agosto 2020

ursula franco 1 VIVIANA E GIOELE: INTERVISTA ALLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCOURSULA FRANCO – Medico chirurgo e criminologo, allieva di Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (tecnica di analisi di interviste ed interrogatori), si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari

Un drone dei vigili del fuoco ha ripreso il corpo di Viviana accanto al traliccio già alle 10,15 del 4 agosto, neanche 24 ore dopo l’incidente e la fuga della donna nei campi, il suo corpo però è stato ritrovato l’8 agosto e quello di Gioele il 19.VIVIANA 3 scaled VIVIANA E GIOELE: INTERVISTA ALLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO
Il 3 agosto scorso, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un vicino centro commerciale. La Parisi è stata coinvolta in un incidente in autostrada, a più di cento chilometri da casa, nei pressi di Caronia, Messina. Dopo il sinistro, la Parisi ha scavalcato il guard rail con il bambino in braccio ed è scomparsa nel bosco. Il corpo di Viviana Parisi è stato ritrovato il 9 agosto a poche centinaia di metri dal punto in cui era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni. Il 19 agosto un carabiniere in pensione ha trovato i resti di Gioele a poche centinaia di metri dal luogo del rinvenimento del corpo della madre.
La criminologa Ursula Franco all’indomani della scomparsa di Viviana e Gioele aveva dichiarato: “Potrebbero essersi nascosti in un posto molto vicino al luogo dell’incidente. Personalmente esplorerei ciò che appare inaccessibile, inarrivabile, impraticabile. I casi di Elisa Lam, Noah Donohoe, Larry Ely Murillo-Moncada, Gaia Pope ed Elena Ceste provano che gli psicotici si nascondono”. La criminologa aveva poi ipotizzato che la perdita del contatto con la realtà avesse preceduto l’incidente e che la Parisi lo avesse male interpretato inserendolo in un contesto delirante.
– Dottoressa Franco, domani pomeriggio verrà eseguita l’autopsia sui resti del piccolo Gioele, che informazioni potrà dare?
– I resti di Gioele sono stati ritrovati dopo molti giorni, le informazioni più importanti verranno dallo studio dei cicli vitali degli insetti che si sono depositati sui suoi resti: stima del tempo del decesso e di un eventuale spostamento del corpo. Le indagini entomologiche sono state eseguite anche sui resti di Viviana e verrano messe a confronto per tentare di stabilire chi dei due sia morto prima. Lo studio delle lesioni da parte di un esperto permetterà poi di capire quali animali abbiano infierito sui corpi di Gioele e Viviana.
– Invece riguardo alla causa di morte di Gioele?
– Dubito che dai resti del bambino si avranno risposte certe, attraverso lo studio della sede e dell’entità delle fratture presenti sui resti di Viviana si potrà invece stabilire se la sua morte sia intervenuta in seguito ai traumi riportati nell’incidente stradale e alla disidratazione o in seguito ad una precipitazione. Inoltre, se Viviana è salita sul traliccio, soprattutto sulle sue mani e sul torace, verranno repertati graffi e spine dei rovi che vi sono cresciuti, mentre sul traliccio saranno presenti segni del passaggio di Viviana.
– Dottoressa Franco, quale potrebbe essere il “movente” di un eventuale omicidio/suicidio?
VIVIANA GIOELE VIVIANA E GIOELE: INTERVISTA ALLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO– È nella paranoia la chiave di un eventuale omicidio/suicidio, non nella crisi mistica o nella depressione. Viviana potrebbe aver ucciso Gioele perché riteneva che potessero toglierle la potestà genitoriale e non perché fosse in preda ad un delirio mistico. Viviana era in preda ad un delirio persecutorio e si era avvicinata alla fede, non era in preda ad un delirio mistico, viveva solo una crisi religiosa. Il delirio mistico è un delirio in cui il soggetto sperimenta un particolare, esclusivo e intimo rapporto con la divinità e in qualche modo ne entra a far parte (Lorenzini e Coratti, 2008), non il caso della Parisi. Per spiegarsi la dinamica dei fatti è necessario tenere in considerazione il contenuto del suo delirio in quanto i comportamenti dei soggetti paranoici sono una conseguenza delle loro idee deliranti. Infine, se Viviana ha ucciso Gioele non l’ha fatto perché fosse depressa e non vedesse per sé e per il figlio un futuro, come nei casi di suicidio allargato, lo ha fatto in preda ad un convincimento paranoide. Detto ciò, si può escludere che Viviana avesse tentato il suicidio in precedenza.
Aggiungo che, per il poco che è trapelato in merito alle risultanze autoptiche, il quadro lesivo mi sembra atipico per una precipitazione. Ho letto che Viviana non avrebbe fratture alla testa ma solo alla colonna vertebrale e alle coste, tali fratture potrebbero essersi prodotte a causa dell’incidente stradale e spiegherebbero il quadro lesivo atipico per una precipitazione. Le fratture vertebrali possono essere parziali o totali, minori o maggiori, stabili o instabili e amieliniche o mieliniche e in molti casi possono essere asintomatiche. L’incidente potrebbe aver inoltre provocato a Viviana lesioni agli organi interni con conseguente emorragia. Se il quadro lesivo è quello diffuso dai media, Viviana potrebbe essere morta per le conseguenze dell’incidente e la disidratazione.
– Dottoressa Franco, c’è chi ipotizza che Gioele sia morto in seguito all’incidente stradale e Viviana si sia uccisa.
GIOELE E VIVIANA VIVIANA E GIOELE: INTERVISTA ALLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO– La presenza di sangue o/e materia cerebrale di Gioele in auto e sui resti di Viviana potrebbero confermare questa ipotesi. Aggiungo però che se Gioele avesse perso conoscenza e Viviana fosse stata in sé e non in preda ad un delirio persecutorio avrebbe comunque chiesto aiuto. Un familiare non è infatti in grado di “accettare” la morte di un proprio caro in pochi secondi e fa di tutto perché venga soccorso e rianimato. Pertanto la reazione della Parisi sarebbe stata diversa, solo la patologia psichica che la affliggeva, la psicosi, spiegherebbe la sua “fuga” nel caso Gioele fosse rimasto ferito.
Pubblicato in Elena Ceste, Viviana Parisi e Gioele Mondello | Contrassegnato aosta morte per assideramento, arrestato michele buoninconti, autopsia elena ceste, avvocato Giuseppe Marazzita, buoninconti errore giudiziario, buoninconti innocente, causa morte elena ceste, cause errore giudiziario, consulente buoninconti, consulenti di parte, consulenti medico legali, convegno di criminologia, corte d'assise di asti michele buoninconti, criminologa buoninconti, criminologa consulente di Michele Buoninconti, criminologa michele buoninconti, Daniele Mondello, denudamento paradosso, denudamento parodosso ipotermi, dichiarazioni spontanee, dichiarazioni spontanee buoninconti, dichiarazioni spontanee michele buoninconti, elena ceste, elena ceste delirio persecutorio, elena ceste possibili scenari, elena ceste psicosi, elena ceste psicotica, elena ceste psychotic breakdown, Elena Ceste si è suicidata, elena ceste suicidio, errore giudiziario, Gioele Mondello, hide and die syndrome, hide and die syndrome hypotermia, intervista a il tempo consulente buoninconti, intervista a il tempo criminologa buoninconti, intervista a il tempo ursula franco, intervista consulente buoninconti, intervista criminologa buoninconti, letargo terminale ipotermia, lethal hypotermia, michele buoninconti, michele buoninconti innocente, michele buoninconti non colpevole, morte elena ceste, morte per assideramento, morte per assideramento elena ceste, morte per ipotermia, morte per ipotermia elena ceste, nascondersi e morire ipotermia, nascondersi ipotermia, Noah Donohoe Belfast, paradoxical disrobing, paradoxical disrobing hypotermia, paradoxical undressing, paradoxical undressing hypotermia, processo a Michele Buoninconti, Processo a Michele Buoninconti: il confronto in aula del 22 luglio, risultati autopsia elena ceste, scomparsa DJ, scomparsa madre e figlio, scomparsa Viviana Parisi, scomparsi Caronia Messina, sentenza Buoninconti, sentenza caso Ceste, Terminal burrowing behaviour, terminal burrowing Hypotermia, udienza processo michele buoninconti, ursula franco, ursula franco consulente asti, ursula franco consulente Buoninconti, ursula franco consulente criminologo, ursula franco consulente michele buoninconti, ursula franco criminologa, ursula franco elena ceste, ursula franco intervista, ursula franco michele buoninconti, Viviana Mondello

MORTE DI VIVIANA E GIOELE: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Posted on 24 agosto 2020 by malkehats

Viviana Parisi e Daniele Mondello

Un drone dei vigili del fuoco ha ripreso il corpo di Viviana accanto al traliccio già alle 10,15 del 4 agosto, neanche 24 ore dopo l’incidente e la fuga della donna nei campi, il suo corpo però è stato ritrovato l’8 agosto e quello di Gioele il 19.

Le Cronache Lucane, 24 agosto 2020

Il 3 agosto scorso, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un vicino centro commerciale. La Parisi è stata coinvolta in un incidente in autostrada, a più di cento chilometri da casa, nei pressi di Caronia, Messina. Dopo il sinistro, la Parisi ha scavalcato il guard rail con il bambino in braccio ed è scomparsa nel bosco. Il corpo di Viviana Parisi è stato ritrovato il 9 agosto a poche centinaia di metri dal punto in cui era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni. Il 19 agosto un carabiniere in pensione ha trovato i resti di Gioele a poche centinaia di metri dal luogo del rinvenimento del corpo della madre.

La criminologa Ursula Franco all’indomani della scomparsa di Viviana e Gioele aveva dichiarato: “Potrebbero essersi nascosti in un posto molto vicino al luogo dell’incidente. Personalmente esplorerei ciò che appare inaccessibile, inarrivabile, impraticabile. I casi di Elisa Lam, Noah Donohoe, Larry Ely Murillo-Moncada, Gaia Pope ed Elena Ceste provano che gli psicotici si nascondono”. La criminologa aveva poi ipotizzato che la perdita del contatto con la realtà avesse preceduto l’incidente e che la Parisi lo avesse male interpretato inserendolo in un contesto delirante.

Alle 14 di oggi, la procura ha diffuso il seguente comunicato: “Le ricerche delle vittime, su tempistica e modalità, sono state coordinate dagli organi competenti, diversi da questa Procura, e sono rimaste ben distinte dalle attività investigative giudiziarie finalizzate alla ricostruzione dell’intera vicenda. Complesse indagini sono ancora in corso, allo stato, nei confronti di ignoti per i delitti di omicidio e sequestro di persona e sono tuttora coperte da segreto istruttorio”. “Quanto al piccolo Gioele è attualmente in corso l’elaborazione da parte del consulente di questa Procura delle migliaia di ulteriori fotogrammi ripresi dai droni dei vigili del fuoco nei giorni delle ricerche. Al momento, ad un primo studio dei fotogrammi consultati, non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre” si legge ancora nel comunicato della procura.

Questa mattina, l’avvocato Pietro Venuti, legale di Daniele Mondello ha dichiarato “Le ricerche hanno avuto troppe carenze. Chiediamo alla Procura di fare chiarezza anche su chi, dopo l’incidente, avrebbe potuto aiutare Viviana e non l’ha fatto”.

Il procuratore ha chiesto allo psichiatra Massimo Picozzi una consulenza “sullo stato di salute mentale e psicologico della signora Parisi, alla luce della documentazione medica acquisita e di ogni altro elemento di eventuale interesse”.

– Dottoressa Franco, domani pomeriggio verrà eseguita l’autopsia sui resti del piccolo Gioele, che informazioni potrà dare?

I resti di Gioele sono stati ritrovati dopo molti giorni, le informazioni più importanti verranno dallo studio dei cicli vitali degli insetti che si sono depositati sui suoi resti: stima del tempo del decesso e di un eventuale spostamento del corpo. Le indagini entomologiche sono state eseguite anche sui resti di Viviana e verrano messe a confronto per tentare di stabilire chi dei due sia morto prima. Lo studio delle lesioni da parte di un esperto permetterà poi di capire quali animali abbiano infierito sui corpi di Gioele e Viviana.

– Invece riguardo alla causa di morte di Gioele?

Dubito che dai resti del bambino si avranno risposte certe, attraverso lo studio della sede e dell’entità delle fratture presenti sui resti di Viviana si potrà invece stabilire se la sua morte sia intervenuta in seguito ai traumi riportati nell’incidente stradale e alla disidratazione o in seguito ad una precipitazione. Inoltre, se Viviana è salita sul traliccio, soprattutto sulle sue mani e sul torace, verranno repertati graffi e spine dei rovi che vi sono cresciuti, mentre sul traliccio saranno presenti segni del passaggio di Viviana.

– Dottoressa Franco, quale potrebbe essere il “movente” di un eventuale omicidio/suicidio?

È nella paranoia la chiave di un eventuale omicidio/suicidio, non nella crisi mistica o nella depressione. Viviana potrebbe aver ucciso Gioele perché riteneva che potessero toglierle la potestà genitoriale e non perché fosse in preda ad un delirio mistico. Viviana era in preda ad un delirio persecutorio e si era avvicinata alla fede, non era in preda ad un delirio mistico, viveva solo una crisi religiosa. Il delirio mistico è un delirio in cui il soggetto sperimenta un particolare, esclusivo e intimo rapporto con la divinità e in qualche modo ne entra a far parte (Lorenzini e Coratti, 2008), non il caso della Parisi. Per spiegarsi la dinamica dei fatti è necessario tenere in considerazione il contenuto del suo delirio in quanto i comportamenti dei soggetti paranoici sono una conseguenza delle loro idee deliranti. Infine, se Viviana ha ucciso Gioele non l’ha fatto perché fosse depressa e non vedesse per sé e per il figlio un futuro, come nei casi di suicidio allargato, lo ha fatto in preda ad un convincimento paranoide. Detto ciò, si può escludere che Viviana avesse tentato il suicidio in precedenza.

Aggiungo che, per il poco che è trapelato in merito alle risultanze autoptiche, il quadro lesivo mi sembra atipico per una precipitazione. Ho letto che Viviana non avrebbe fratture alla testa ma solo alla colonna vertebrale, tali fratture potrebbero essersi prodotte durante l’incidente stradale e spiegherebbero il quadro lesivo atipico per una precipitazione. Le fratture vertebrali possono essere parziali o totali, minori o maggiori, stabili o instabili e amieliniche o mieliniche e in molti casi possono essere asintomatiche. L’incidente però potrebbe aver provocato a Viviana lesioni agli organi interni con conseguente emorragia. Se il quadro lesivo è quello diffuso dai media, Viviana potrebbe essere morta per le conseguenze dell’incidente e la disidratazione.

Pubblicato in Elena Ceste, Viviana Parisi e Gioele Mondello | Contrassegnato aosta morte per assideramento, arrestato michele buoninconti, autopsia elena ceste, avvocato Giuseppe Marazzita, buoninconti errore giudiziario, buoninconti innocente, causa morte elena ceste, cause errore giudiziario, consulente buoninconti, consulenti di parte, consulenti medico legali, convegno di criminologia, corte d'assise di asti michele buoninconti, criminologa buoninconti, criminologa consulente di Michele Buoninconti, criminologa michele buoninconti, Daniele Mondello, denudamento paradosso, denudamento parodosso ipotermi, dichiarazioni spontanee, dichiarazioni spontanee buoninconti, dichiarazioni spontanee michele buoninconti, elena ceste, elena ceste delirio persecutorio, elena ceste possibili scenari, elena ceste psicosi, elena ceste psicotica, elena ceste psychotic breakdown, Elena Ceste si è suicidata, elena ceste suicidio, errore giudiziario, Gioele Mondello, hide and die syndrome, hide and die syndrome hypotermia, intervista a il tempo consulente buoninconti, intervista a il tempo criminologa buoninconti, intervista a il tempo ursula franco, intervista consulente buoninconti, intervista criminologa buoninconti, letargo terminale ipotermia, lethal hypotermia, michele buoninconti, michele buoninconti innocente, michele buoninconti non colpevole, morte elena ceste, morte per assideramento, morte per assideramento elena ceste, morte per ipotermia, morte per ipotermia elena ceste, nascondersi e morire ipotermia, nascondersi ipotermia, Noah Donohoe Belfast, paradoxical disrobing, paradoxical disrobing hypotermia, paradoxical undressing, paradoxical undressing hypotermia, processo a Michele Buoninconti, Processo a Michele Buoninconti: il confronto in aula del 22 luglio, requisitoria avvocato Giuseppe Marazzita, risultati autopsia elena ceste, scomparsa DJ, scomparsa madre e figlio, scomparsa Viviana Parisi, scomparsi Caronia Messina, sentenza Buoninconti, sentenza caso Ceste, Terminal burrowing behaviour, terminal burrowing Hypotermia, udienza processo michele buoninconti, ursula franco, ursula franco consulente asti, ursula franco consulente Buoninconti, ursula franco consulente criminologo, ursula franco consulente michele buoninconti, ursula franco criminologa, ursula franco elena ceste, ursula franco intervista, ursula franco michele buoninconti, Viviana Mondello

CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: SE FOSSE OMICIDIO/SUICIDIO SI SPIEGHEREBBE CON IL TIMORE DI VIVIANA DI PERDERE LA POTESTA’ GENITORIALE

Posted on 23 agosto 2020 by malkehats

Viviana Parisi e Daniele Mondell

Criminologa Ursula Franco: “Il corpo di Gioele non darà risposte certe mentre la sede e l’entità delle fratture di Viviana permetteranno di concludere per una morte intervenuta in seguito ai traumi riportati nell’incidente stradale o ad una precipitazione. Se Viviana è salita sul traliccio, soprattutto sulle sue mani e il torace, troveranno graffi e spine dei rovi che vi sono cresciuti”

Le Cronache Lucane, 23 agosto 2020

Il 3 agosto scorso, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un vicino centro commerciale. La Parisi è stata coinvolta in un incidente in autostrada, a più di cento chilometri da casa, nei pressi di Caronia, Messina. Dopo il sinistro, la Parisi ha scavalcato il guard rail con il bambino in braccio ed è scomparsa nel bosco. Il corpo di Viviana Parisi è stato ritrovato il 9 agosto a poche centinaia di metri dal punto in cui era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni. Il 19 agosto un carabiniere in pensione ha trovato i resti di Gioele a poche centinaia di metri dal luogo del rinvenimento del corpo della madre.

La criminologa Ursula Franco all’indomani della scomparsa di Viviana e Gioele aveva dichiarato: “Potrebbero essersi nascosti in un posto molto vicino al luogo dell’incidente. Personalmente esplorerei ciò che appare inaccessibile, inarrivabile, impraticabile. I casi di Elisa Lam, Noah Donohoe, Larry Ely Murillo-Moncada, Gaia Pope ed Elena Ceste provano che gli psicotici si nascondono”. La criminologa aveva poi ipotizzato che la perdita del contatto con la realtà avesse preceduto l’incidente e che la Parisi lo avesse male interpretato inserendolo in un contesto delirante.

Dottoressa Franco, e se fosse omicidio/suicidio?

È nella paranoia la chiave di un eventuale omicidio/suicidio, non nella crisi mistica o nella depressione. Viviana potrebbe aver ucciso Gioele perché riteneva che potessero toglierle la potestà genitoriale e non perché fosse in preda ad un delirio mistico. Viviana era in preda ad un delirio persecutorio e si era avvicinata alla fede, non era in preda ad un delirio mistico, viveva solo una crisi religiosa. Il delirio mistico è un delirio in cui il soggetto sperimenta un particolare, esclusivo e intimo rapporto con la divinità e in qualche modo ne entra a far parte (Lorenzini e Coratti, 2008), non il caso della Parisi. Per spiegarsi la dinamica dei fatti è necessario tenere in considerazione il contenuto del suo delirio in quanto i comportamenti dei soggetti paranoici sono una conseguenza delle loro idee deliranti. Infine, se Viviana ha ucciso Gioele non l’ha fatto perché fosse depressa e non vedesse per sé e per il figlio un futuro, come nei casi di suicidio allargato, lo ha fatto in preda ad un convincimento paranoide. Detto ciò, si può escludere che Viviana avesse tentato il suicidio in precedenza.

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VIVIANA E GIOELE: PERCHE’ LE POLEMICHE SULLE TECNICHE DI RICERCA DEI DISPERSI SONO GIUSTE

Posted on 21 agosto 2020 by malkehats

La criminologa Ursula Franco all’indomani della scomparsa di Viviana e Gioele aveva dichiarato: “Potrebbero essersi nascosti in un posto molto vicino al luogo dell’incidente. Personalmente esplorerei ciò che appare inaccessibile, inarrivabile, impraticabile. I casi di Elisa Lam, Noah Donohoe, Larry Ely Murillo-Moncada, Gaia Pope ed Elena Ceste provano che gli psicotici si nascondono”. La criminologa aveva poi ipotizzato che la perdita del contatto con la realtà avesse preceduto l’incidente e che la Parisi lo avesse male interpretato inserendolo in un contesto delirante.

Le Cronache Lucane, 21 agosto 2020

Il 3 agosto scorso, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un vicino centro commerciale. La Parisi è stata coinvolta in un incidente in autostrada, a più di cento chilometri da casa, nei pressi di Caronia, Messina. Dopo il sinistro, la Parisi ha scavalcato il guard rail con il bambino in braccio ed è scomparsa nel bosco. Il corpo di Viviana Parisi è stato ritrovato il 9 agosto a poche centinaia di metri dal punto in cui era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni. Il 19 agosto un carabiniere in pensione ha trovato i resti di Gioele a poche centinaia di metri dal luogo del rinvenimento del corpo della madre. 

Abbiamo posto alcune domande sulle tecniche di ricerca alla dottoressa Ursula Franco che è medico e criminologo e si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari. È stata consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita, difensore di Michele Buoninconti; è consulente dell’avvocato Salvatore Verrillo, difensore di Daniel Ciocan; ha fornito una consulenza ai difensori di Stefano Binda dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi. Binda, il 24 luglio 2019, è stato assolto per non aver commesso il fatto.

– Dottoressa Franco, perché le polemiche sulle tecniche di ricerca dei dispersi sono giuste?

Come tutti immaginiamo non è facile trovare un disperso, però è necessario che chi fa le ricerche e fallisce si prenda la responsabilità del proprio fallimento senza addurre abborracciate giustificazioni che possono danneggiare altri soggetti.

Credo anche che vadano rivisti i metodi di ricerca standard di persone scomparse in stato confusionale se è vero che “il metodo di ricerca standard di persone scomparse in stato confusionale è quello di battere aree di potenziale pericolo visibili, non esplorare luoghi inaccessibili, nascosti, sperduti, inarrivabili, grossi cespugli, rovi, boschi, fossi impraticabili al camminamento” così come riferito da un addetto alle ricerche di Elena Ceste. Lo dico perché gli psicotici si nascondono e vanno quindi cercati proprio nei “luoghi inaccessibili, nascosti, sperduti, inarrivabili, grossi cespugli, rovi, boschi, fossi impraticabili al camminamento”

Elena Ceste non fu trovata perché nessuno controllò il tunnel del Rio Mersa dove si era nascosta e non perché Michele avesse messo in atto dei depistaggi. 

La riprova è che i corpi di Viviana e Gioele sono stati trovati a poche centinaia di metri dal guard rail in una zona già battuta dai soccorritori.

Elena Ceste, vittima di assideramento

– Dottoressa perché è necessario migliorare le tecniche di ricerca?

Investire nelle ricerche dei dispersi permette di salvare vite e, in caso di morte, se i corpi vengono ritrovati rapidamente, le autopsie danno risposte esaustive. In parole povere, investire nelle ricerche permette di ridurre i costi delle indagini e gli errori giudiziari. Se il corpo di Elena Ceste fosse stato trovato subito si sarebbe potuto concludere senza ombra di dubbio per una morte per assideramento e Michele Buoninconti non sarebbe in galera.

– Come sono morti Gioele e Viviana? L’autopsia sui resti di Gioele toglierà tutti i dubbi?

Il corpo di Gioele non darà risposte certe mentre la sede e l’entità delle fratture presenti su quello di Viviana permetteranno di concludere per una morte intervenuta in seguito ai traumi riportati nell’incidente stradale o ad una precipitazione. Se Viviana è salita sul traliccio, soprattutto sulle sue mani e il torace troveranno graffi e spine dei rovi che vi sono cresciuti. Vi ricordo che è stato Daniele a definire l’incidente “un piccolo incidente”, lo ha fatto per rassicurare Viviana.

– Dottoressa Franco, ci faccia degli esempi di ricerche non andate a buon fine.

Negli ultimi anni le seguenti ricerche di soggetti scomparsi con l’ausilio dei gruppi cinofili si sono rivelate fallimentari:

– Nel tardo pomeriggio del 24 dicembre 2018 alcuni sciatori hanno avvistato nel bosco di Chiesa Valmalenco (Sondrio), in località Barchi, il corpo senza vita di Mattia Mingarelli, 30 anni, a poca distanza dal rifugio dove era stato visto per l’ultima volta il 7 dicembre in compagnia del proprio cane e da dove per giorni si erano concentrate le infruttuose ricerche con i cani.

– Nel caso dell’omicidio di Isabella Noventa, omicidio seguito dall’occultamento del cadavere della donna, a Noventa Padovana, una ruspa ha scavato senza esito in un punto indicato dai cani.

– Christiane Seganfreddo, scomparsa da casa il 30 dicembre 2013, è stata ritrovata per caso, il 15 febbraio 2014, a soli 2 chilometri da casa in una zona già battuta senza esito dai cani da traccia e dai soccorritori.

All’indomani del ritrovamento, il questore di Aosta, Maurizio Celia ha dichiarato: “Saremo stati neanche a 50 metri di distanza, con noi avevamo i cani ma non hanno fiutato nulla” (16.2.2014, lastampa.it, Christian Pellissier), mentre Renato Guillet, marito di Christiane Seganfreddo ha affermato: “È paradossale. Proprio stamattina ho avuto un’altra segnalazione e un attimo dopo mi dicono che Christiane è stata trovata nelle vigne sopra casa nostra dove era passato anche il cane da ricerca. Ho un po’ di rabbia addosso” (15.2.2014, ilmessaggero.it).

– Il corpo nudo di Elisa Lam, una studentessa canadese di 21 anni è stato trovato, il 19 febbraio 2013, moderatamente decomposto in una cisterna dell’acqua posta sul tetto del Cecil Hotel di Los Angeles. I genitori della ragazza ne avevano denunciato la scomparsa all’inizio del mese ma le ricerche svolte dalla polizia con l’ausilio dei cani non avevano dato i frutti sperati e solo dopo che gli ospiti dell’albergo si erano lamentati del sapore dell’acqua che usciva dai rubinetti, alcuni operai addetti alle cisterne fecero la macabra scoperta.

– Il cadavere di Eleonora Gizzi è stato ritrovato per caso da un tecnico della Società Autostrade che stava effettuando delle verifiche periodiche dei piloni di un viadotto, 5 mesi dopo la sua scomparsa, a soli 2 chilometri da casa ed a pochi metri dal luogo dove era stata avvistata l’ultima volta da un parente, ma soprattutto in una zona che era già stata battuta senza esito dai soccorritori e dai cani da traccia. I cani, addetti alle ricerche della Gizzi, erano passati più volte nella zona del ritrovamento nei giorni successivi all’allontanamento di Eleonora da casa, squadre di volontari avevano battuto l’area giorno e notte senza localizzarla, eppure lei era lì, a pochi metri di distanza dal punto in cui era stata vista l’ultima volta il giorno della sua scomparsa. Il padre di Eleonora, Italo Gizzi, all’indomani del ritrovamento, ha dichiarato: “Sono certo che sia lei, me lo sento. La cosa che mi tormenta è che è poco distante da casa ma soprattutto sono luoghi che sono stati battuti da chi la cercava. Non riesco a trovare pace ma io non mi muovo da qui, aspetto finché non mi daranno delle risposte” (24.8.2014, tgcom24.mediaset.it).

– Nel caso di Yara Gambirasio, le ricerche condotte con l’ausilio dei cani condussero al cantiere di Mapello fuorviando le indagini. Inoltre, i soccorritori ed i cani perlustrarono invano il campo di Chignolo d’Isola dove si trovava il cadavere di Yara dalla notte della scomparsa, il corpo della giovane venne invece individuato per caso da un appassionato di aeromodellismo tre mesi dopo l’omicidio, il 26 febbraio 2011. In seguito al ritrovamento dei resti di Yara non sono mancate le polemiche riguardo alle ricerche e le astruse giustificazioni dei soccorritori che hanno sostenuto di aver controllato l’area e di essere certi che il corpo della Gambirasio non fosse lì, nonostante l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che si è occupata del caso, abbia dichiarato alla stampa: “Le indagini naturalistiche convergono nel concludere che il corpo di Yara Gambirasio è in via di elevata probabilità rimasto nel campo di Chignolo d’Isola dal momento della sua morte, avvenuta a poche ore dopo la sua scomparsa, fino al momento del suo rinvenimento. Si può prospettare, in termini di alta verosomiglianza, che la Gambirasio sia morta nel campo ove fu rinvenuta cadavere il 26 febbraio 2011″ (bergamo.corriere.it 4 marzo 2015).

– Nel caso dell’omicidio di Melania Rea, un cane da ricerca, dopo aver fiutato gli indumenti della donna, si diresse nei pressi del monumento ai Martiri della Resistenza, a Colle San Marco, in un percorso a metà tra le altalene ed il bar-chiosco verso il quale il marito aveva detto essersi diretta la donna il giorno della scomparsa, le indagini hanno appurato, invece, che la Rea, quel giorno, non era stata in quella zona.

– I cani Bloodhound impiegati nelle ricerche di Laura Winkler, una ragazza di 13 anni di Brunico (Bolzano), scomparsa il 21 aprile 2013, fiutarono le tracce della ragazza fino ai bordi della strada provinciale, all’altezza di un hotel chiuso in località Bagni di Salomone dove la Winkler non era transitata; la Winkler fu ritrovata, due giorni dopo la sua scomparsa, in un burrone nella Valle di Anterselva poco distante dal maso del nonno dal quale si era allontanata.

– I conduttori dei cani del gruppo cinofilo che intraprese le ricerche del piccolo Tommaso Onofri, affermarono che i cani avevano suggerito ‘direzione autostrada’ mentre le indagini conclusero che i rapitori avevano preso la direzione opposta.

– I cani da ricerca non sono stati in grado di trovare il cadavere di Elena Ceste nonostante la donna si fosse nascosta a poche centinaia di metri da casa, non solo, fiutarono una traccia che portava altrove, verso la chiesa del paese.

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NON E’ OMICIDIO/SUICIDIO, VIVIANA PARISI ERA IN PREDA AD UN DELIRIO PERSECUTORIO ED E’ MORTA PER LE CONSEGUENZE DELL’INCIDENTE E LA DISIDRATAZIONE

Posted on 20 agosto 2020 by malkehats

Gioele Mondello e Viviana Parisi

STYLO24, 20 agosto 2020

Il 3 agosto scorso, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un vicino centro commerciale. La Parisi è stata coinvolta in un incidente in autostrada, a più di cento chilometri da casa, nei pressi di Caronia, Messina. Dopo il sinistro, la Parisi ha scavalcato il guard rail con il bambino in braccio ed è scomparsa nel bosco. Il corpo di Viviana Parisi è stato ritrovato il 9 agosto a poche centinaia di metri dal punto in cui era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni. Il 19 agosto un carabiniere in pensione ha trovato i resti di Gioele a poche centinaia di metri dal luogo del rinvenimento del corpo della madre. Sul caso abbiamo intervistato la criminologa Ursula Franco che è medico e criminologo e si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari. È stata consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita, difensore di Michele Buoninconti; è consulente dell’avvocato Salvatore Verrillo, difensore di Daniel Ciocan; ha fornito una consulenza ai difensori di Stefano Binda dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi. Binda, il 24 luglio 2019, è stato assolto per non aver commesso il fatto.

– Dottoressa Franco, come sono morti Viviana e Gioele?

Per il poco che è trapelato in merito alle risultanze autoptiche il quadro lesivo mi sembra atipico per una precipitazione. Viviana non ha fratture alla testa ma solo alla colonna vertebrale, tali fratture potrebbero essersi prodotte durante l’incidente stradale e spiegherebbero il quadro lesivo atipico per una precipitazione. L’incidente poi potrebbe averle provocato lesioni agli organi interni con conseguente emorragia. In tal caso Viviana non si sarebbe suicidata, non si sarebbe buttata dal traliccio, né avrebbe ucciso suo figlio. Viviana sarebbe morta per le conseguenze dell’incidente e la disidratazione. Per quanto riguarda Gioele, poiché non è stata eseguita ancora l’autopsia, posso ipotizzare che sia morto per disidratazione.

– Dottoressa, perché Viviana non ha atteso i soccorsi?

Perché era in preda ad un delirio persecutorio, aveva perso il contatto con la realtà e vedeva nei soccorritori dei “nemici”, per questo motivo è scappata nel bosco con Gioele.

– Dottoressa Franco, Viviana era anche in preda ad un delirio mistico?

Viviana era in preda ad un delirio persecutorio e si era avvicinata alla fede, non era in preda ad un delirio mistico, viveva solo una crisi religiosa. Il delirio mistico è un delirio in cui il soggetto sperimenta un particolare, esclusivo e intimo rapporto con la divinità e in qualche modo ne entra a far parte (Lorenzini e Coratti, 2008), non il caso della Parisi.

– Dottoressa Franco, e se fosse omicidio/suicidio?

È nella paranoia la chiave di un eventuale omicidio/suicidio, non nella crisi mistica. Viviana potrebbe aver ucciso Gioele perché riteneva che potessero toglierle la potestà genitoriale e non perché fosse in preda ad un delirio mistico. Per spiegarsi la dinamica dei fatti è necessario tenere in considerazione il contenuto del suo delirio in quanto i comportamenti dei soggetti paranoici sono una conseguenza delle loro idee deliranti. Infine, se Viviana ha ucciso Gioele non l’ha fatto perché fosse depressa e non vedesse per sé e per il figlio un futuro, come nei casi di suicidio allargato, lo ha fatto in preda ad un convincimento paranoide.

Pubblicato in criminologia, Viviana Parisi e Gioele Mondello | Contrassegnato aosta morte per assideramento, arrestato michele buoninconti, autopsia elena ceste, avvocato Giuseppe Marazzita, buoninconti errore giudiziario, buoninconti innocente, causa morte elena ceste, cause errore giudiziario, consulente buoninconti, consulenti di parte, consulenti medico legali, convegno di criminologia, corte d'assise di asti michele buoninconti, criminologa buoninconti, criminologa consulente di Michele Buoninconti, criminologa michele buoninconti, Daniele Mondello, denudamento paradosso, denudamento parodosso ipotermi, dichiarazioni spontanee, dichiarazioni spontanee buoninconti, dichiarazioni spontanee michele buoninconti, elena ceste, elena ceste delirio persecutorio, elena ceste possibili scenari, elena ceste psicosi, elena ceste psicotica, elena ceste psychotic breakdown, Elena Ceste si è suicidata, elena ceste suicidio, errore giudiziario, Gioele Mondello, hide and die syndrome, hide and die syndrome hypotermia, intervista a il tempo consulente buoninconti, intervista a il tempo criminologa buoninconti, intervista a il tempo ursula franco, intervista consulente buoninconti, intervista criminologa buoninconti, letargo terminale ipotermia, lethal hypotermia, michele buoninconti, michele buoninconti innocente, michele buoninconti non colpevole, morte elena ceste, morte per assideramento, morte per assideramento elena ceste, morte per ipotermia, morte per ipotermia elena ceste, nascondersi e morire ipotermia, nascondersi ipotermia, Noah Donohoe Belfast, paradoxical disrobing, paradoxical disrobing hypotermia, paradoxical undressing, paradoxical undressing hypotermia, processo a Michele Buoninconti, Processo a Michele Buoninconti: il confronto in aula del 22 luglio, requisitoria avvocato Giuseppe Marazzita, risultati autopsia elena ceste, scomparsa DJ, scomparsa madre e figlio, scomparsa Viviana Parisi, scomparsi Caronia Messina, sentenza Buoninconti, sentenza caso Ceste, Terminal burrowing behaviour, terminal burrowing Hypotermia, udienza processo michele buoninconti, ursula franco, ursula franco consulente asti, ursula franco consulente Buoninconti, ursula franco consulente criminologo, ursula franco consulente michele buoninconti, ursula franco criminologa, ursula franco elena ceste, ursula franco intervista, ursula franco michele buoninconti, Viviana Mondello

CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: VIVIANA PARISI E’ MORTA PER LE CONSEGUENZE DELL’INCIDENTE E LA DISIDRATAZIONE, FRATTURE VERTEBRALI COMPATIBILI CON TAMPONAMENTO

Posted on 19 agosto 2020 by malkehats

Viviana Parisi e Daniele Mondell

Le Cronache Lucane, 19 agosto 2020

Lunedì 3 agosto, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un centro commerciale. L’Opel Corsa della Parisi è stata ritrovata a più di cento chilometri da casa nei pressi di Caronia, in provincia di Messina. Dopo un incidente in autostrada, nel quale è stato coinvolto anche un furgone, la Parisi ha scavalcato il guard-rail insieme al bambino scomparendo nel bosco. Il corpo di Vivana Parisi è stato trovato il 9 agosto nella fitta boscaglia di Caronia sotto l’autostrada Messina-Palermo nel punto in cui era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni.

Il 19 agosto un carabiniere in pensione ha trovato i resti di Gioele a poche centinaia di metri dal luogo dove è stato ritrovato il corpo della madre.

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– Dottoressa Franco, com’è morta Viviana?

Viviana non ha fratture alla testa ma solo alla colonna vertebrale, tali fratture potrebbero essersi prodotte durante l’incidente stradale e spiegherebbero il quadro lesivo atipico per una precipitazione. L’incidente poi potrebbe averle provocato lesioni agli organi interni con conseguente emorragia. In tal caso Viviana non si sarebbe suicidata, non si sarebbe buttata dal traliccio, né avrebbe ucciso suo figlio. Viviana sarebbe morta per le conseguenze dell’incidente e la disidratazione. E’ chiaro che, essendo in preda ad un delirio persecutorio, invece di farsi soccorrere, è scappata nel bosco con il bambino.

Pubblicato in criminologia, Viviana Parisi e Gioele Mondello | Contrassegnato aosta morte per assideramento, arrestato michele buoninconti, autopsia elena ceste, avvocato Giuseppe Marazzita, buoninconti errore giudiziario, buoninconti innocente, causa morte elena ceste, cause errore giudiziario, consulente buoninconti, consulenti di parte, consulenti medico legali, convegno di criminologia, corte d'assise di asti michele buoninconti, criminologa buoninconti, criminologa consulente di Michele Buoninconti, criminologa michele buoninconti, Daniele Mondello, denudamento paradosso, denudamento parodosso ipotermi, dichiarazioni spontanee, dichiarazioni spontanee buoninconti, dichiarazioni spontanee michele buoninconti, elena ceste, elena ceste delirio persecutorio, elena ceste possibili scenari, elena ceste psicosi, elena ceste psicotica, elena ceste psychotic breakdown, Elena Ceste si è suicidata, elena ceste suicidio, errore giudiziario, Gioele Mondello, hide and die syndrome, hide and die syndrome hypotermia, intervista a il tempo consulente buoninconti, intervista a il tempo criminologa buoninconti, intervista a il tempo ursula franco, intervista consulente buoninconti, intervista criminologa buoninconti, letargo terminale ipotermia, lethal hypotermia, michele buoninconti, michele buoninconti innocente, michele buoninconti non colpevole, morte elena ceste, morte per assideramento, morte per assideramento elena ceste, morte per ipotermia, morte per ipotermia elena ceste, nascondersi e morire ipotermia, nascondersi ipotermia, Noah Donohoe Belfast, paradoxical disrobing, paradoxical disrobing hypotermia, paradoxical undressing, paradoxical undressing hypotermia, processo a Michele Buoninconti, Processo a Michele Buoninconti: il confronto in aula del 22 luglio, requisitoria avvocato Giuseppe Marazzita, risultati autopsia elena ceste, scomparsa DJ, scomparsa madre e figlio, scomparsa Viviana Parisi, scomparsi Caronia Messina, sentenza Buoninconti, sentenza caso Ceste, Terminal burrowing behaviour, terminal burrowing Hypotermia, udienza processo michele buoninconti, ursula franco, ursula franco consulente asti, ursula franco consulente Buoninconti, ursula franco consulente criminologo, ursula franco consulente michele buoninconti, ursula franco criminologa, ursula franco elena ceste, ursula franco intervista, ursula franco michele buoninconti, Viviana Mondello

MORTE DI VIVIANA PARISI, RITROVATI ANCHE I RESTI DI GIOELE MONDELLO, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: CHI E’ AFFETTO DA UN DELIRIO PERSECUTORIO SI NASCONDE

Posted on 19 agosto 2020 by malkehats

Viviana Parisi e Daniele Mondello

Criminologa Ursula Franco: “I comportamenti dei soggetti psicotici sono una conseguenza delle loro idee deliranti. Per spiegarsi la dinamica dei fatti è necessario tenere in considerazione lo stato psicotico del disperso e il contenuto del suo delirio”

Lunedì 3 agosto, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un centro commerciale. L’Opel Corsa della Parisi è stata ritrovata a più di cento chilometri da casa nei pressi di Caronia, in provincia di Messina. Dopo un incidente in autostrada, nel quale è stato coinvolto anche un furgone, la Parisi ha scavalcato il guard-rail insieme al bambino scomparendo nel bosco. Il corpo di Vivana Parisi è stato trovato il 9 agosto nella fitta boscaglia di Caronia sotto l’autostrada Messina-Palermo nel punto in cui era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni.

Poche ore fa un carabiniere in pensione ha trovato i resti di Gioele a poche centinaia di metri dal luogo dove è stato ritrovato il corpo della madre.

Le Cronache Lucane, 19 agosto 2020

Il giorno dopo la scomparsa di Viviana e Gioele avevamo chiesto alla criminologa Ursula Franco dove potessero trovarsi e lei ci aveva risposto senza mezzi termini: “Potrebbero essersi nascosti in un posto molto vicino al luogo dell’incidente. Personalmente esplorerei ciò che appare inaccessibile, inarrivabile, impraticabile. I casi di Elisa Lam, Noah Donohoe, Larry Ely Murillo-Moncada, Gaia Pope ed Elena Ceste provano che gli psicotici si nascondono”. La criminologa aveva poi ipotizzato che la perdita del contatto con la realtà avesse preceduto l’incidente e che la Parisi lo avesse male interpretato inserendolo in un contesto delirante.

– Dottoressa Franco, che pensa della tecnica di ricerca dei soggetti in stato confusionale?

L’errore di fondo è cercare chi è affetto da un delirio persecutorio sulle strade transitabili. Nel pomeriggio del giorno della scomparsa gli agenti della guardia forestale non hanno visto Viviana e Gioele perché erano in auto e sono rimasti sulla strada. La strada da loro percorsa per due volte è a circa 30 metri dal traliccio. Un addetto alle ricerche di Elena Ceste riferì in procura che il metodo di ricerca standard di una persona scomparsa in stato confusionale o con problemi fisici è quello di battere aree di potenziale pericolo visibili, non esplorare luoghi inaccessibili, nascosti, sperduti, inarrivabili, grossi cespugli, rovi, boschi, fossi impraticabili al camminamento. Ecco perché la Ceste non fu trovata. I comportamenti dei soggetti psicotici sono una conseguenza delle loro idee deliranti. Per spiegarsi la dinamica dei fatti è necessario tenere in considerazione lo stato psicotico del disperso e il contenuto del suo delirio

– Che ne pensa dell’ipotesi omicidio/suicidio?

E’ improbabile. Lo psicotico si suicida quando ha allucinazioni uditive e le “voci” che sente gli suggeriscono di farlo. Viviana si era avvicinata alla fede e viveva una crisi religiosa, non un delirio mistico, era invece in preda ad un delirio persecutorio, credeva che le avrebbero portato via Gioele e per questo motivo è fuggita con lui.

– Com’è morta Viviana?

Ritengo probabile che Viviana abbia sofferto gli effetti della disidratazione e sia poi stata attaccata dagli animali selvatici. Gli psicotici muoiono a causa del freddo, del caldo, per precipitazione e inedia, non perché scelgano deliberatamente di morire, ma perché non riconoscono il pericolo in quanto sono privi di capacità critica. Eleonora Gizzi, ad esempio, una maestra di 34 anni, scomparsa dalla sua casa di Vasto il 28 marzo 2014 e ritrovata morta 5 mesi dopo sotto il viadotto Prascovia, a meno di due chilometri dalla sua abitazione, è morta per inedia.
La dottoressa Mafalda Cipulli, neurologa della ASL di Lanciano e Vasto, che aveva in cura Eleonora, ha dichiarato: “Sostanzialmente sono convinta che Eleonora Gizzi vivesse in uno stato alterato di coscienza […] vivesse in uno stato confusionale e che, di conseguenza, abbia visto negli uomini che la cercavano come dei nemici, piuttosto che degli aiutanti, nascondendosi nei luoghi limitrofi alla zona in cui è stata ritrovata” (30.8.2014, infoOggi.it, Erica Benedettelli).

– Dottoressa vuole aggiungere qualcosa?

E’ un paradosso che si esprima sul caso Viviana Parisi chi non ha capito il caso Elena Ceste. Elena, come Viviana, era in piena crisi psicotica quando si nascose nel Rio Mersa per sfuggire ai suoi immaginari persecutori.

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CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: LA PSICOSI HA UCCISO SIA VIVIANA PARISI CHE ELENA CESTE, LA PROCURA DI ASTI RICONOSCA IL PROPRIO GROSSOLANO ERRORE GIUDIZIARIO

Posted on 17 agosto 2020 by malkehats

Lunedì 3 agosto, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un centro commerciale. L’Opel Corsa della Parisi è stata ritrovata a più di cento chilometri da casa nei pressi di Caronia, in provincia di Messina. Dopo un incidente in autostrada, nel quale è stato coinvolto anche un furgone, la Parisi ha scavalcato il guard-rail insieme al bambino scomparendo nei campi. Il corpo di Vivana Parisi è stato trovato nella fitta boscaglia di Caronia sotto l’autostrada Messina-Palermo a poche centinaia di metri dal punto in cui era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni. Secondo gli investigatori Gioele era con la madre nel bosco: “è complicato perché si tratta di boschi e luoghi impervi dove è difficile spostarsi”

Le Cronache Lucane, 17 agosto 2020

La criminologa Ursula Franco all’indomani della scomparsa di Viviana e Gioele aveva dichiarato: “Ciò che è trapelato in merito alle condizioni psichiche della Parisi dei mesi precedenti e le dinamiche della scomparsa mi fanno pensare ad una “fuga senza meta” in un soggetto in difficoltà psichica (Disturbo simil psicotico, Psicosi). Potrebbero essersi nascosti in un posto molto vicino al luogo dell’incidente. Personalmente esplorerei ciò che appare inaccessibile, inarrivabile, impraticabile. I casi di Elisa Lam, Noah Donohoe, Larry Ely Murillo-Moncada, Gaia Pope ed Elena Ceste provano che gli psicotici si nascondono”

Riportiamo una nuova dichiarazione della dottoressa Franco: “Viviana Parisi temeva che i servizi sociali potessero toglierle il bambino perché era stata due-tre volte in ospedale per problemi di carattere mentale, per questo motivo è fuggita con suo figlio. Elena Ceste temeva che qualcuno le controllasse i figli e che volessero portarla via perché non era una buona madre, per questo motivo fuggì e si nascose. E’ venuto il momento che la procura di Asti riconosca il proprio grossolano errore giudiziario. Michele Buoninconti, un padre di 4 figli, si trova in galera per un omicidio mai avvenuto”. 

Ursula Franco è medico e criminologo, allieva del professor Francesco Bruno e del dottor Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (una tecnica di analisi di interviste ed interrogatori). La Franco si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari. È stata consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita, difensore di Michele Buoninconti; è consulente dell’avvocato Salvatore Verrillo, difensore di Daniel Ciocan; ha fornito una consulenza ai difensori di Stefano Binda dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi. Binda, il 24 luglio 2019, è stato assolto per non aver commesso il fatto. La dottoressa Franco da anni si occupa di psicosi.

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CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: VIVIANA PARISI, PROPRIO COME ELENA CESTE, SI E’ NASCOSTA AI SUOI IMMAGINARI PERSECUTORI ED E’ MORTA 

Posted on 11 agosto 2020 by malkehats

Viviana Parisi e Daniele Mondello

Lunedì 3 agosto, Viviana Parisi e suo figlio Gioele si sono allontanati da casa per raggiungere un centro commerciale. L’ Opel Corsa della Parisi è stata ritrovata a più di cento chilometri da casa nei pressi di Caronia, in provincia di Messina. Dopo un incidente in autostrada, nel quale è stato coinvolto anche un furgone, la Parisi ha scavalcato il guard-rail insieme al bambino scomparendo nei campi. Il corpo di Vivana Parisi è stato trovato nella fitta boscaglia di Caronia sotto l’autostrada Messina-Palermo a poche centinaia di metri dal punto in cui lunedì scorso era stata vista l’ultima volta con suo figlio Gioele di 4 anni. Secondo gli investigatori Gioele era con la madre nel bosco: “è complicato perché si tratta di boschi e luoghi impervi dove è difficile spostarsi”

Le Cronache Lucane, 11 agosto 2020 

Il giorno dopo la scomparsa di Viviana e Gioele avevamo chiesto alla criminologa Ursula Franco dove potessero trovarsi e lei ci aveva risposto senza mezzi termini: “Potrebbero essersi nascosti in un posto molto vicino al luogo dell’incidente. Personalmente esplorerei ciò che appare inaccessibile, inarrivabile, impraticabile. I casi di Elisa Lam, Noah Donohoe, Larry Ely Murillo-Moncada, Gaia Pope ed Elena Ceste provano che gli psicotici si nascondono”

Siamo tornati a parlare del caso con la dottoressa Ursula Franco, medico e criminologo, allieva del professor Francesco Bruno e del dottor Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (una tecnica di analisi di interviste ed interrogatori). La Franco si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari. È stata consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita, difensore di Michele Buoninconti; è consulente dell’avvocato Salvatore Verrillo, difensore di Daniel Ciocan; ha fornito una consulenza ai difensori di Stefano Binda dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi. Binda, il 24 luglio 2019, è stato assolto per non aver commesso il fatto. La dottoressa Franco da anni si occupa di psicosi.

All’indomani della scomparsa di Viviana e Gioele la criminologa Franco aveva dichiarato: “Ciò che è trapelato in merito alle condizioni psichiche della Parisi dei mesi precedenti e le dinamiche della scomparsa mi fanno pensare ad una “fuga senza meta” in un soggetto in difficoltà psichica (Disturbo simil psicotico, Psicosi). Credo che la Parisi abbia perso il contatto con la realtà non in seguito all’incidente ma subito dopo essere uscita di casa, solo così si spiegano i 104 chilometri percorsi. La Parisi poi potrebbe aver male interpretato l’incidente inserendolo in un contesto delirante”

E’ di oggi la notizia che a Viviana era stata diagnosticata una psicosi. Secondo il referto medico dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto “Viviana Parisi soffriva di manie di persecuzione”. La cognata Mariella ha dichiarato: “Diceva a mio fratello che era pedinata, ma erano soltanto cose che aveva nella sua mente. Stava male mentalmente, anche se negli ultimi tempi sembrava stesse meglio, alternava periodi di serenità a periodi di crisi nervose”. Naturalmente non ci sbilanciamo sulle sorti del piccolo Gioele, ma possiamo ribadire con certezza che tutta la zona interessata dalle ricerche è abitata da cinghiali e maiali selvatici.

– Viviana ha imboccato a Milazzo l’autostrada A20 verso Palermo ed è uscita al casello di Sant’Agata di Militello, 70 chilometri più avanti, senza pagare il pedaggio. Ha invece chiamato l’operatore per fasi alzare la sbarra e procedere. Dottoressa Franco, perché? 

Perché era già in preda al delirio, proprio per questo motivo ha macinato 104 chilometri. La Parisi ha perso il contatto con la realtà dopo essere uscita di casa e la sua “fuga senza meta” iniziata in auto è poi proseguita a piedi.

– Secondo la testata Il Giornale “Viviana avrebbe scavalcato il guardrail sull’autostrada Messina-Palermo, a 200 metri dalla galleria, poco dopo le ore 11 del mattino. Poi, s’è incamminata su una stradina chiusa, in discesa, con un bivio al fondo. Il primo, a sinistra, che costeggia l’autostrada, l’altro punta dritto verso il mare: Viviana ha scelto il secondo. La stradina, ad un certo punto, arriva sopra la galleria. E da lì, se avesse voluto, avrebbe potuto lanciarsi nel vuoto”. Perché non lo ha fatto?

Perché Viviana non voleva suicidarsi ma nascondersi ai suoi immaginari persecutori. Viviana era in piena crisi psicotica e con tutta probabilità è morta per disidratazione. Non si tratta di omicidio/suicidio ma di morte accidentale. L’intenzione di Viviana era proteggere suo figlio Gioele.

– Dottoressa Franco, secondo lei Gioele era con la madre?

I testimoni che hanno riferito di aver visto una donna con un bambino scavalcare il guard rail sono credibili perché non possono essere stati influenzati da nessuno in quanto hanno riferito quanto visto prima che i Media trattassero le due scomparse. Non può essere una coincidenza.

– Dottoressa Franco, come si fa a prevenire queste tragedie?

II caso Ceste avrebbe potuto essere lo spunto per aiutare gli italiani a prevenire le “fughe senza meta” tipiche degli psicotici ed invece il fatto che ad Asti non sia stata riconosciuta la crisi psicotica che colpì Elena Ceste e la indusse a nascondersi ai suoi immaginari persecutori per poi morire per assideramento non solo ha avuto ripercussioni irreversibili sulla sua famiglia (marito condannato a 30 anni per un omicidio mai avvenuto, 4 ragazzi orfani di entrambi i genitori) ma ha falsato la casistica impedendo agli addetti ai lavori di imparare dall’esperienza.

– Dottoressa Franco, perché Elena Ceste non fu trovata?

Francesco Cavalli, un addetto alle ricerche di Elena Ceste, riferì in procura che “il metodo di ricerca standard di una persona scomparsa in stato confusionale o con problemi fisici è quello di battere aree di potenziale pericolo visibili, non esplorare luoghi inaccessibili, nascosti, sperduti, inarrivabili, grossi cespugli, rovi, boschi, fossi impraticabili al camminamento”. Ed invece la Ceste, poiché era in preda ad un delirio persecutorio, proprio come Viviana Parisi, andava cercata proprio nei “luoghi inaccessibili, nascosti, sperduti, inarrivabili, grossi cespugli, rovi, boschi, fossi impraticabili al camminamento”.

– A Viviana era stata diagnosticato un Disturbo psicotico, come si poteva impedirne la fuga?

Non sarebbe stato facile. Gli psicotici manifestano sintomi “positivi” e “negativi”. Tra i sintomi “positivi”: disturbi della forma del pensiero (alterazioni del flusso ideativo, incoerenza, alterazioni dei nessi associativi, eloquio disorganizzato), disturbi del contenuto del pensiero (deliri), disturbi della senso percezione (dispercezioni ed allucinazioni uditive, visive, olfattive, tattili, cenestetiche, gustative) e disturbi comportamentali di tipo disorganizzato (movimenti bizzarri e denudamento); tra quelli “negativi”: sintomi autistici, catatonia o isolamento. Soggetti diversi possono sviluppare crisi psicotiche caratterizzate da un diverso “set” di sintomi. Quando prevalgono i sintomi “positivi” c’è il rischio di una “fuga senza meta”, più rara invece nei soggetti che manifestano sintomi “negativi”. Lo psicotico sembra star meglio nel momento in cui si riducono i sintomi “negativi” ma è proprio in quel momento che, sopraffatto da allucinazioni e delirio persecutorio, può darsi alla “fuga” dai suoi immaginari persecutori. Nei depressi invece, in seguito ad una terapia farmacologica sbilanciata, può intervenire una disinibizione che simula un miglioramento della sintomatologia ma che in realtà può favorirne il suicidio, tanto che negli anni 90 il Prozac venne ribattezzato proprio “la pillola del suicidio”.

– Dottoressa, in questi 5 anni ha raccolto una casistica infinita di casi di fughe senza meta di soggetti psicotici molti dei quali si denudano, vuole ricordarcene alcuni?

Nel novembre 2015, l’autopsia effettuata sul corpo di Michael Cavallari, 30 anni, ritrovato morto nel deserto dello stato americano dello Utah, a tre miglia dalla sua auto, dopo due settimane di ricerche, ha concluso per una morte accidentale per assideramento. Gli esami tossicologici non hanno rilevato la presenza nel suo organismo né di alcool né di droghe e l’autopsia psicologica ha escluso l’ipotesi suicidiaria. Cavallari era affetto da molti anni da un disturbo paranoico, credeva che qualcuno gli desse la caccia, che la CIA volesse incastrarlo, il suo delirio persecutorio lo indusse a fuggire e il freddo lo uccise.

Pochi giorni fa il cadavere di Noah Donohoe, un ragazzino di 14 anni di cui non si avevano più notizie da 6 giorni, è stato ritrovato in un tombino. Noah aveva battuto la testa in seguito ad una caduta dalla bicicletta, dopo essere caduto era risalito sulla sua mountain bike, aveva percorso un tratto di strada, si era denudato, aveva pedalato nudo per un altro tratto e poi si era dileguato a piedi. A Noah, purtroppo, è stata fatale una psicosi post-traumatica ed il suo comportamento ricalca quello della Ceste. 

Lo stato psicotico è una condizione che provoca la perdita del contatto con la realtà e proprio per questo conduce frequentemente a mettere in atto comportamenti imprevedibili di tipo grossolanamente disorganizzato che, a causa dell’assenza di critica dovuta alla compromissione intellettiva, possono risultare fatali. Il denudamento rientra semplicemente tra le anomalie del comportamento messe in atto dai soggetti psicotici. 

Elena Ceste non fu uccisa né cadde nel Rio Mersa, vi si nascose deliberatamente. Elena Ceste era in preda ad una crisi psicotica, fuggì e si nascose ai suoi immaginari persecutori nel greto di quel fiumiciattolo, inconsapevole, a causa della sua condizione psichica, che le indusse un profondo distacco dalla realtà, che il freddo avrebbe potuto ucciderla. Purtroppo, una volta sentitasi al sicuro si addormentò, la notte prima di scomparire Elena non aveva dormito ed il lungo delirio che durava dal pomeriggio del giorno precedente l’aveva affaticata, al sonno subentrò lo stato soporoso indotto dall’ipotermia cui seguì la morte per assideramento. La presenza dell’acqua nel piccolo corso accelerò il processo di assideramento. 

– Dottoressa, cosa si nasconde dietro un errore giudiziario?

Alla base della malagiustizia ci sono incompetenza e corruzione.

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